È il 18 settembre 1961, è mezzogiorno e a Tricarico, in questo momento, una nube nera porta via con sé un figlio prezioso di questa comunità. Anzi, più che un figlio, un padre che ha cambiato, per sempre, la storia del paese: don Pancrazio Toscano.
Don Pancrazio, che a Tricarico è nato e ha vissuto esercitando la sua vocazione, non rappresenta solo il parroco del paese, ma ne è a tutti gli effetti, un protettore, un amico, un fratello, un figlio, un padre, appunto.
Conosciuto per la sua tempra e la sua instancabile tenacia, don Pancrazio fonda l’Opera Pia di Sant’Antonio, con il solo aiuto della carità. Questo mendicicomio, primo in tutta la regione, diventerà il punto di riferimento, di ritrovo e appoggio, per tutte quelle persone anziane che pagano lo scotto dello spopolamento, fenomeno estremamente diffuso agli inizi del ‘900 e che, sono rimaste da sole a vivere gli ultimi giorni della loro esistenza. Una casa che nasce con lo scopo di offrire ospitalità e amore, cure e pasti caldi.
Cresciuto anche lui nella povertà, suo padre era muratore e sua madre casalinga, don Pancrazio conosce bene i sacrifici che si fanno per sopravvivere e per portare a casa un tozzo di pane. Per questo si prefigge lo scopo di alleggerire la fatica dei contadini che devono raggiungere le terre da coltivare, facendo costruire un ponte che collegherà il paese con i terreni coltivabili.
Investito da mille critiche e il doppio dei problemi, legati anche alla mancanza di denaro, don Pancrazio porterà a termine anche questo progetto, impiegando quarant’anni, alleggerendo così i contadini da un bel po’ di fatica.
Don Pancrazio oggi lascia per sempre la sua amata Tricarico, abbandona con il corpo i suoi vecchi abitanti, lasciando nei loro cuori stanchi e affaticati, un ricordo di umanità profonda e di amore smisurato.