È il 20 giugno 1902 e, durante una tornata parlamentare, l’onorevole Michele Torraca, originario di Pietrapertosa (Potenza) e giornalista dal piglio originale e sempre rigorosamente onesto, sceglie di “infastidire” i suoi colleghi politici, portando alla luce il problema Basilicata.
Torraca sente la necessità di accendere i riflettori sulla condizione disperata in cui versa la sua regione. Ne racconta, rammaricato, la totale devastazione che la malaria ha portato con sé. In Basilicata è impossibile persino coltivare la terra ed è proprio questo uno dei grandi problemi, perché la regione dovrebbe vivere prevalentemente di agricoltura.
E poi, ancora, il problema dell’emigrazione. Gran parte del popolo lucano preferisce affrontare viaggi improbabili per raggiungere mete lontanissime senza alcuna certezza sul futuro, piuttosto che rimanere in un luogo, seppure sia il proprio, che non lascia spazio alla vita.
Michele Torraca, oggi, dismette i panni del politico e con il piglio del giornalista ma il cuore di un cittadino lucano, prospetta una situazione catastrofica, destinata solo a peggiorare. La Basilicata, se non sarà aiutata, rischia di diventare una landa deserta.
Queste parole, sofferte perché vere, toccano il cuore del Presidente del Consiglio Zanardelli che, dopo circa tre mesi, a settembre, deciderà di recarsi in terra Lucana facendo visita sia a Matera che a Potenza.