È datato 10 ottobre 1916 il ritratto della scrittrice e traduttrice melfitana Ida Aquilecchia Mango. A firmarlo, con annessa dedica, è Vicente Blasco Ibañez, regista e scrittore spagnolo, autore di numerosi best-seller. Ma quale legame vi era tra Ida Mango e Blasco Ibañez? Due delle opere di maggior successo di quest’ultimo, “Sangue e arena” e “ I quattro cavalieri dell’Apocalisse”, erano arrivate in Italia per la prima volta grazie all’opera di traduzione di Ida Mango.
Sarà questo il motivo per cui la signora Ida Mango sarà, infatti, la destinataria del ritratto. Un’espressione della stima sincera da parte dello scrittore spagnolo e un segno di gratitudine per le parole accuratamente scelte nella “brillante traduzione dei suoi testi”.
Dalla dedica di Blasco Ibañez emerge, dunque, una grande affinità con Ida Mango definita “amiga y compañera en letras”, una “compagna di scrittura”.
Si può dire che quello nato tra i due fu una sorta di sodalizio artistico che avrebbe giovato a entrambi. A Vicente Blasco Ibañez, che sarebbe stato apprezzato anche oltre i confini del mondo latino e alla stessa Ida Mango, che avrebbe ottenuto per le sue traduzioni il plauso dell’allora ministro dell’Educazione Nazionale Francesco Ruffini. La raccolta di viaggi dell’autrice, intitolata Qua e là per l’Europa, e il suo stile narrativo scorrevole e preciso, fino a prima dell’incontro letterario con lo spagnolo non avevano, infatti, raggiunto la giusta e dovuta notorietà.