Franco Selvaggi alla sinistra di Paolo Rossi, che esulta con la Coppa del Mondo di Spagna 1982 (foto calciocasteddu.it)
11 luglio 1982, il popolo italiano è inchiodato davanti alla tv per assistere alla sfida finale di calcio che vede, l’Italia contro la Germania, contendersi il titolo di campioni del mondo.
Presso lo stadio Santiago Bernabeu di Madrid la sfida tra gli azzurri di Bearzot e i tedeschi è molto concitata, ma è solo durante il secondo tempo che l’Italia passa in vantaggio aggiudicandosi, alla fine, la Coppa del Mondo.
E mentre tutta la nazione festeggia per questo straordinario evento, in Basilicata, più precisamente a Pomarico, la felicità è doppia: nella selezione del ct Bearzot c’è un lucano doc: il pomaricano Franco Selvaggi.
Soprannominato “spadino”, per la sua altezza (171 cm) e per la misura del suo piede (calza il 38), Franco muove i suoi primi passi nel calcio materano per proseguire poi nella primavera della Ternana. Nel 1973 passerà alla Roma, in seguito giocherà nel Taranto per approdare, nel 1979, nel Cagliari per volere di Gigi Riva. Negli anni successivi giocherà anche a Torino e all’Inter, per chiudere poi la sua carriera calcistica nella Sambenedettese nella stagione 1986/87.
Ma, indossare la maglia degli Azzurri è, senza dubbio, il momento più felice della sua carriera, seppure non abbia mai giocato durante il Mondiale. Questo è, forse, il solo rammarico che si porterà dentro.