Pietro Lacava muore il 26 dicembre 1912 a Roma. Lacava era nato – prima a Corleto Perticara, in provincia di Potenza, cittadina diventata centro propulsore degli ideali unitari, prima a chiedere l’unificazione del Paese. Nonostante fosse cresciuto in una famiglia dichiaratamente fedele ai Borboni, Pietro Lacava sarebbe diventato presto un liberale tra i più convinti, ereditando .
Nel 1860, non a caso, infatti, diventa segretario del Governo Prodittatoriale Lucano. Il suo cursus honorum nella fase post Unità d’Italia lo avrebbe condotto ai vertici del Consiglio Provinciale della Basilicata sino agli incarichi ministeriali. Dapprima ministro delle poste e dei telegrafi, poi ministro dell’agricoltura, dell’industria e del commercio nel governo Giolitti I e, infine, ministro dei lavori pubblici per il governo Pelloux. Pietro Lacava chiude la sua carriera al ministero delle finanze dal 1907 al 1909 nel terzo governo di Giolitti.
Nella sua terra d’origine Lacava sarà ricordato per i suoi ideali e per averli trasformati in azione con l’insurrezione lucana, anche grazie al supporto di suo fratello Michele e per il sostegno alla causa meridionale anche dopo l’Unità. In quanto figura riconosciuta come autorevole, dunque, Pietro Lacava si sarebbe fatto portatore delle istanze di sviluppo nelle regioni del Sud e invitando politici di spicco per prendere coscienza della situazione.