È il 27 giugno 1995, a Valsinni è già scoppiata l’estate ed è per questo che Rossella Popia, che vive in Lombardia ma ha origini lucane, ha raggiunto i nonni, inconsapevole che, proprio qui, porrà fine ai suoi giorni.
In sella al suo motorino, Rossella sta rientrando a casa ma, all’improvviso, un tragico incidente le spegne per sempre il sorriso. La ragazza muore a soli diciotto anni. Ma, grazie a lei, sette persone hanno avuto la possibilità di ritornare a vivere. Perché Rossella, nonostante la sua giovane età, aveva già deciso di donare i suoi organi in caso di morte. E proprio questo è ciò che succederà.
I genitori, Fabiano ed Elvira, nel loro straziante dolore, non conoscono pace e decidono di assecondare il volere della figlia.
Grazie al gesto della giovane, sette vite saranno salvate, sette famiglie potranno continuare a sorridere, sette cuori continueranno a battere.
Questo di Rossella è il primo caso di donatrice multiorgano in Basilicata. Dopo di lei, tutto è cambiato anche grazie alla costanza di papà Fabiano che nel 1996 fonda, proprio a Valsinni, il primo gruppo comunale Aido (Associazione volontaria donatori di organi) della Basilicata, dedicandolo a sua figlia. Successivamente trova la forza per scrivere un libro dal titolo “Il dono degli organi in Basilicata. L’amore che si fa dono”.
Nel 2000 diventa presidente della sezione provinciale Aido di Matera.
Nel dicembre 2020, grazie al suo impegno sociale riceve onorificenze al Merito della Repubblica Italiana da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
E chissà quanto, di questo, ne sarà fiera la sua piccola Rossella.