Nino Calice nasce il 16 aprile 1937 a Rionero in Vulture e, proprio alla sua città, si dedicherà per tutta la vita. Viene ricordato come politico e saggista, ma Nino Calice ha rappresentato molto di più per la cultura lucana e soprattutto per quella della sua zona. Lucio Tufano, che lo aveva incontrato in diverse occasioni, lo ha definito in maniera singolare e immediata: “instancabile con quella sua alacre virtù di rigattiere di cultura: a lui piacevano le incursioni nella sottostoria, tra i segnalatori di calamità, di quelle semplici sensibilità capaci di avvertire il pericolo, i brevettari, i geni della terra, i comprimari del teatro urbano e della commedia civile”. Nelle sue parole si riassume la passione di Calice per la ricerca sull’umanità a tutto tondo: politica, elementi grotteschi, fiabe.
Immaginazione e creatività si fondevano, infatti, con uno spirito critico e una dedizione che solo uno storico, sociologo, antropologo e politico come Nino Calice avrebbe potuto avere.
La sua è stata una di quelle figure che hanno lasciato una traccia significativa nella sua città e nella sua regione: è stato sindaco di Rionero, senatore e deputato; nel 1970 ha preso parte alla stesura dello statuto della Regione Basilicata; è stato editore e ha fondato un premio saggistico, scritto lui stesso diverse opere e saggi, contribuito in maniera importante alla costruzione dell’identità regionale, tutto conservando il suo stupore per gli esseri umani nella loro complessità da bravo “fotografo-ritrattista degli attori del teatro popolare”.