Oggi, 20 novembre 1741, fa il suo ingresso nella storia Campomaggiore. Siamo in provincia di Potenza, dove sedici famiglie decidono di gettare le basi per la costruzione del paese, guidate dalla famiglia potentina dei Rendina.
A chi deciderà di vivere a Campomaggiore saranno offerti un terreno da poter coltivare e un’abitazione. Le maestranze del territorio inizieranno, poi, ad alternarsi in questa zona della Basilicata per dare linfa vitale e servizi avanzati al paese. Di lì a poco Campomaggiore diventerà un centro nevralgico della regione, una realtà d’avanguardia nel panorama locale.
Ma nel 1741, i fautori del progetto non sanno, ancora, che il terreno nel quale stanno riponendo la loro fiducia è franabile e soggetto ai rischi tipici di una zona paludosa.
Il sogno utopistico è destinato a cedere sotto i colpi della natura in un disastroso smottamento nel 1885. Il borgo di Campomaggiore, costruito in anni di fatica, sarà distrutto e con esso sarà infranto l’ambizioso progetto nato un secolo prima, frutto di dedizione e studio, determinato dal desiderio di migliorare le condizioni sociali e di vita del tempo. Campomaggiore lascerà, però, in eredità il suo sogno.