9 dicembre 1993, Matera è conosciuta e riconoscibile in tutto il mondo, perché da oggi è iscritta dall’Unesco nella lista del Patrimonio dell’umanità.
E quale città può raccontare meglio l’evoluzione della storia dell’uomo e della civiltà? Questa domanda, Pietro Laureano, architetto e urbanista di Tricarico, se la pone spesso, al punto che è stato lui a dare il via alle pratiche per iscrivere la città. Impiega così energie e risorse proprie per valorizzare il territorio, ne studia le peculiarità e, infine, cura i rapporti che permettono a Matera di entrare a far parte della lista dei beni Unesco.
Certo far ricredere gli scettici che Matera, con la Murgia, il Palombaro Lungo e i rioni Sassi, oggi non è più una “vergogna” ma un punto d’orgoglio per l’Italia intera, non è una cosa facile.
Anche perché si parla del sud Italia e di un posto poco conosciuto rispetto ad altri già iscritti nella lista (ad esempio il Cenacolo dipinto da Leonardo Da Vinci in Santa Maria delle Grazie a Milano, il centro storico di Roma o la Laguna di Venezia).
Ma il merito di Laureano è proprio quello di rendere visibile quello che fino a ieri era invisibile: la bellezza, la grandezza e il patrimonio culturale dei Sassi.
In questo caso poi, con Matera, si porta in evidenza anche uno stile di vita, ovvero quello popolare e contadino e questo rappresenta una novità assoluta.
Oggi a Cartagena, in Colombia, il nome di Matera vola alto e questo volo è solo l’inizio di tutto quello che di bello, la città dei Sassi, dovrà ancora vivere.