18 ottobre 1925, Matera è in festa: da oggi cominciano i lavori per l’allacciamento, della città, alla rete dell’Acquedotto Pugliese.
L’onorevole Francesco D’Alessio inaugura questa diramazione ottenuta dopo anni di sacrifici da parte dei materani, sempre alla ricerca di acqua potabile. È proprio lui a posare il primo tubo e, dinanzi a questo gesto simbolico, la città esplode in festa inneggiando la figura del duce che ha reso possibile questo straordinario avvenimento.
Trascorsi meno di due anni, il 20 luglio 1927, i lavori cominciano a dare i loro risultati: dalla Fontana Ferdinandea, da sempre testimone della necessità dei materani di trovare l’acqua, comincia a zampillare il bene più ricercato e prezioso.
Questa fontana itinerante era sempre stata presa d’assalto dal popolo che, coi secchi, cercava di accaparrarsi quanta più acqua possibile, inizialmente alimentata dall’acqua sorgiva proveniente dalla collina del Castello Tramontano.
Ma quel misero getto a cui i materani sono ormai abituati, oggi è sostituito da un vero e proprio zampillo capace di dare acqua a tutti.
Ancora una volta Matera ringrazia il Duce tanto che, il primo cittadino in persona, Francesco Ruggeri, sente il bisogno di inviare un telegramma di ringraziamenti a Mussolini per quanto fatto, ribadendo il senso d’abbandono provato negli anni precedenti e dai passati governi.