La Basilicata porta nel cuore Betty Williams dal 2003, anno in cui l’attivista originaria di Belfast immagina un futuro diverso per la regione, allora designata per ospitare un deposito di scorie radioattive, e lo fa con la Città della Pace. Dal progetto iniziale alla fondazione omonima, quella di Betty Williams è una scelta coraggiosa e lungimirante a sostegno concreto del territorio lucano, che muove “in direzione ostinata e contraria”: nasce così nel 2009 la Fondazione Città della Pace per i bambini nei comuni di Sant’Arcangelo e di Scanzano Jonico.
“Pace” è sicuramente la parola più ricorrente quando si parla dell’attivista nordirlandese scomparsa nel 2020. Betty Williams viene insignita del Premio Nobel per la Pace nel 1976, essendosi spesa a lungo per una soluzione pacifica del conflitto nel suo paese natale. Fonda e presiede il World Center of Compassion for Children International, attraverso il quale realizza missioni di pace e riconciliazione, sempre con un occhio di riguardo verso le vittime innocenti dei conflitti, i bambini.
È il 28 gennaio 2008 quando l’Università degli Studi della Basilicata le conferisce la laurea honoris causa in Scienze della Formazione Primaria, in una cerimonia solenne. Il suo progetto ambizioso per gli ultimi sarebbe continuato anche dopo la sua morte, attraverso un organizzato sistema di accoglienza, integrazione, formazione e creazione di posti di lavoro, in grado di costruire una sorta di ponte umanitario tra la Basilicata e i paesi del Global South.