È il 7 settembre 2020 a Matera oggi, in via Muro, viene inaugurata “La fontana dell’amore”, un’opera composta da un complesso di cinque sculture in bronzo, ad altezza naturale che è stata progettata da Enzo Viti e Teresa Lupo e realizzata dallo scultore Domenico Sepe.
Le cinque sculture raffigurano due donne e tre uomini e hanno lo scopo di riportare in vita un pezzo di storia della Matera abitata nei Sassi e dell’idea di corteggiamento nel rapporto uomo/donna.
Nei tempi in cui i Rioni Sassi erano abitati, l’idea di vicinato era il solo credo per le numerose famiglie che li affollavano. Per loro non esisteva la distinzione tra famiglie, perché si era, tutti insieme, un’unica grande famiglia. Ma una cosa doveva essere chiara: le donne non potevano e non dovevano girare da sole nei vicoli a meno che non fossero incaricate di andare a prendere l’acqua alle fontanelle.
Erano questi gli unici momenti in cui le donne potevano allontanarsi dalle proprie case grotta e lasciarsi guardare dai ragazzi che, consapevoli di incontrarle sole, le aspettavano trepidanti per rivolgere loro un saluto, uno sguardo, una parola.
Molto spesso quel saluto si tramutava in corteggiamento e di lì a poco in fidanzamento. Così, un gesto semplice e umile come andare a prendere l’acqua per abbeverare la famiglia, si trasformava nel coronamento di un amore.
Questo momento, così folcloristico, semplice, reale, radicato e carico di emotività è stato riproposto nell’opera “La fontana dell’amore”. Oggi, proprio dove sorgono queste statue e dove un tempo avveniva il corteggiamento, numerosi turisti prendono spunto per chiedere la mano alla propria amata, facendo rivivere quell’amore che, evidentemente, non conosce fine.