È il 19 maggio 1901 il vescovo Carmelo Pujia incorona la Vergine Maria “Regina di Anglona”. Da questo momento in poi l’omonimo piccolo borgo lucano le resterà per sempre fedele.
La devozione per la Santissima Vergine ha origini molto antiche e affonda le sue radici nella leggenda di un giovane pastore che, mentre pascolava il suo gregge su di una collinetta a metà strada tra Tursi e Anglona (Matera), vede una bellissima signora avvicinarsi a lui. Il pastorello, inibito, si lascia avvicinare e ascolta con attenzione le parole che la signora gli dirà: “recati in paese e invita tutti gli abitanti a venirmi a prendere.”
Il pastore obbedisce, corre in paese e urla alla gente di correre sulla collinetta per andare a prendere la bellissima signora. Tra l’incredulità e la curiosità le persone si mettono in marcia per andare a vedere chi fosse la signora e, giunti sulla collinetta, trovano la statua della Madonna. A questo punto il messaggio lasciato al giovane pastore sembra essere più chiaro e vero. La Madonna è apparsa al pastorello per chiedere di essere portata nel suo santuario.
Laddove è apparsa la Madonna oggi vi è un Capitello Votivo con una croce ed è da qui che parte la processione, nel giorno che la celebra, che conduce i fedeli dal luogo dell’apparizione fino al santuario.
Il rito della Madonna di Anglona ancora oggi è molto radicato nei comuni di Tursi e Policoro. Da quest’ultimo, ogni anno i fedeli nel mese di luglio, partono in pellegrinaggio e a piedi raggiungono il santuario che dal 1931 è diventato monumento Nazionale e che nel 1999, per volontà di Papa Giovanni Paolo II, è stato elevato alla dignità di pontificia basilica minore.