Il 16 luglio di ogni anno ad Avigliano, in provincia di Potenza, si svolge la festa della Madonna del Carmine, la protettrice del paese. È una celebrazione religiosa e festosa tra le più importanti della Basilicata.
Secondo la consuetudine, la statua lignea del VIII secolo di scuola napoletana, con in braccio il Bambino, è condotta in processione dalla Chiesa Madre fino al Santuario del Monte del Carmine.
I preparativi per la cerimonia cominciano alcuni giorni prima con le novene nelle chiese, intonate dai fedeli, e culminano il 15 luglio, quando la scultura della Madonna è rivestita con un mantello fatto di oggetti in oro e in argento. Sono gli ex voto donati alla Vergine dagli aviglianesi. Le preghiere s’innalzano festose.
Poi, il 16 luglio, la Madonna sfila per le strade del paese per giungere alla chiesa di Santa Maria degli Angeli, sul monte nei pressi.
La leggenda legata a questa festa risale al 1694. In quell’epoca, la popolazione si rifugia sulla “Montagnola” per scampare a un terribile terremoto. Le scosse si susseguono forti per 40 giorni. Intorno ci sono morti e feriti ma, incredibilmente, gli aviglianese sono del tutto incolumi e si registra solo il crollo di una vecchia muraglia. È un miracolo e il merito è della Madonna del Carmine. Si decide, quindi, di acquistare una statua per celebrarla e di costruire una cappella sul monte, poi ribattezzata -appunto – chiesa del Carmine.
I pellegrini accorrono dai paesi limitrofi ogni anno per la celebrazione e costruiscono i pittoreschi “cinti”, macchine votive di fattura artistica portate a spalla durante la processione. L’affetto per la Madonna, di anno in anno, aumenta.