Il primo agosto di ogni anno, nel borgo di La Martella, a Matera, si svolge la sagra della Crapiata, una festa molto sentita e partecipata in cui il tema rurale e agreste e l’identità del popolo rinascono.
La crapiata è una zuppa composta da cereali e legumi: ceci, cicerchie, fagioli, fave, lenticchie, patate, grano e farro cotti in acqua e sale, a fuoco bassissimo. Ingredienti semplici, spesso definiti “poveri”, poiché nel passato costituivano l’unico alimento delle famiglie contadine.
Quello del primo agosto era ed è tuttora un momento di convivialità, di solidarietà, ma soprattutto un’occasione di festa; era la festa per celebrare l’annata e quindi l’occasione per assaggiare il raccolto della stagione appena conclusa. Per la realizzazione di questo piatto, ognuno contribuisce con una manciata di ciò che ha: tutto finisce in ammollo per 24 ore, poi si passa alla cottura in una grande pentola in rame.
Un vero e proprio piatto collettivo, condiviso in allegria e compagnia, dal vicinato, come accadeva nei Sassi, insieme a del buon vino rosso.
Da quando la festa della Crapiata è diventata una sagra, al borgo La Martella, oltre a servire questo piatto tipico, si organizzano anche concerti, balli, spettacoli. Recentemente, però, la festa ha ripreso vigore anche nei rioni Sassi.