Mancano alcuni mesi alla proclamazione dell’Unità d’Italia e sono passati pochi giorni dall’insurrezione lucana del 1860 quando Giacomo Racioppi, storico e politico originario di Moliterno, diventa consigliere della prefettura di Potenza, trovandosi in ruolo di preminenza che gli consentirà, dal 23 dicembre dello stesso anno, di guidare la Basilicata.
Quella di Racioppi alla guida della regione sarà, però, un’esperienza di breve durata, destinata a una fine nebulosa quanto affrettata. Nell’aprile 1861, a pochi mesi dal suo insediamento, Racioppi sarebbe stato destituito dal governatore Giulio De Rolland. Il barone piemontese nutriva, infatti, seri dubbi sull’operato di Giacomo Racioppi, sospettato di atteggiamenti omertosi e di connivenza con il brigante Carmine Crocco, per via del suo approccio troppo “morbido” nei confronti del brigantaggio imperversante nella Lucania postunitaria.
Racioppi lascia, dunque, il suo incarico prefettizio decidendo di ritirarsi nel suo paese natio fino al 1874. Non abbandonerà mai completamente la vita politica: sarà direttore della Statistica al Ministero dell’Agricoltura, consigliere di Stato e senatore del Regno d’Italia, pur continuando a dedicarsi alla stesura di volumi storici incentrati proprio sui moti lucani e sulle vicissitudini dei popoli della Lucania e della Basilicata.