“Per i segni soprannaturali di speciale amorevolezza testé a voi dati dalla Gran Madre di Dio, nei memorandi 17, 18 e 19 scorso Maggio, i vostri cuori debbon render orgogliosi di tanta distinzione in faccia a popoli tutti di questo Regno, e della Terra…”
Con queste parole l’abate Granata si rivolgeva agli abitanti di Tramutola, in provincia di Potenza, che nel 1853 avevano assistito a una serie di eventi miracolosi attribuiti alla Madonna. La comunità era stremata da un’annata difficile per il raccolto, a causa della pesantissima siccità che aveva colpito il territorio. Così il 16 maggio del 1853 i Tramutolesi ottenevano la proclamazione di una giornata di penitenza per poter implorare l’arrivo provvidenziale della pioggia. Quello che sarebbe accaduto in quei giorni sarebbe, però, entrato nella storia della cittadina lucana andando oltre le aspettative più rosee. Durante la processione della statua della Madonna si sarebbe, dunque, verificato un primo evento soprannaturale: la comparsa di una fiammella luminosa sul petto della statua, ripetutosi anche il 18 maggio successivo. E proprio in quello stesso giorno sarebbe avvenuto anche il tanto sperato prodigio, ovvero l’arrivo della pioggia a nutrire le campagne ormai inaridite, in un pomeriggio sino a quel momento apparso terso.