È il 3 maggio del 1583 e lungo l’impervia radura che collega la zona dei Sassi a quella della Murgia c’è un peregrinare di pastori che pascolano le loro pecore. Ci sono i viandanti che circumnavigano le due metà della città che prende sempre più forma e ci sono soprattutto i pellegrini.
Questi non si trovano qui per caso, sono venuti, appositamente, per ricevere un miracolo: nella piccola e spartana chiesa rupestre di Santa Maria di Monteverde, così denominata per il quadro della Madonna sulla parete interna, in questa giornata, tutti i malati che hanno chiesto la grazia sono stati guariti. Tanto che le mura del piccolo luogo di culto, sono conosciute proprio per questo motivo.
E l’angelo con le ali aperte, scolpito sull’architrave della porta d’ingresso, sembra sia stato messo lì per accogliere i fedeli, a dimostrazione del fatto che questo posto, così spoglio e privo di particolari bellezze architettoniche, rispetto ad altre chiese rupestri, sia unico e magico non per la sua magnificenza ma per la sua misteriosa storia.