Nicola Albani, professione viaggiatore. La vita dell’avventuriero proveniente da Melfi è stata piena e lo ha portato dall’essere un domestico al servizio dell’arcivescovo di Capua, Mondillo Orsini, all’aprirsi alla possibilità di viaggiare e di scegliere di fare della scoperta dei territori la sua ragione di esistere.
Uno dei viaggi più rilevanti che Albani decise di intraprendere nel 1742 lo portò il 4 luglio dello stesso anno a Loreto, dopo essere passato per Foligno e Assisi. Si trattava di un percorso spirituale, quello che lo avrebbe fatto giungere in una delle città più dense di significato per la tradizione cattolica, in Italia e non solo.
Albani, infatti, non si sarebbe fermato lì, ma avrebbe proseguito per fare tappe in altre città europee in Francia e in Spagna, come Santiago de Compostela.
Il suo pellegrinaggio sarebbe stato documentato nell’opera di Albani intitolata “Viaggio da Napoli a San Giacomo di Galizia” destinato a diventare una pietra miliare della letteratura italiana, una raccolta odeporica che avrebbe portato le imprese di Albani, ancora una volta a viaggiare per l’Europa, questa volta, però, nelle sale dei principali musei per esposizioni internazionali.