L’11 agosto 1943 è un giorno triste per Matera. La città perde un suo concittadino, che da allora viene ricordato come un eroe: Antonio Passarelli.
Figlio dell’avvocato Francesco Paolo, per diversi anni sindaco di Matera, Antonio nasce nel 1887 e, dopo essersi formato all’Accademia militare di Torino, durante la Prima Guerra mondiale, col grado di tenente, partecipa alla guerra in Libia, dimostrando in più occasioni forza e tenacia tali da fargli meritare, per due volte, la medaglia di bronzo al valor militare.
Alla fine della guerra, Passarelli si laurea in ingegneria industriale e ottiene, nel corso degli anni successivi, diversi incarichi importanti all’interno di autorevoli fabbriche e istituti, ottenendo anche la promozione a tenente colonnello prima e colonnello poi.
Nel 1938, col grado di generale, viene scelto come direttore principale nella fabbrica di armi di Terni. Con l’arrivo della Seconda guerra mondiale, però, lo scalo ferroviario del centro umbro, considerato strategico, viene preso di mira da 72 velivoli dell’Alleanza, che sganciano ben 213 tonnellate di bombe. Una strage che fece 500 morti e innumerevoli feriti. Tra queste, proprio il generale Passarelli che, alla vista del bombardamento aereo, anziché mettersi al riparo corre ad avvisare gli operai della sua fabbrica per metterli in salvo.
L’illustre materano riposa nel cimitero di via IV novembre, a Matera. La città gli ha anche dedicato un’importante strada del centro.