Il sindaco di Potenza, Guarente, con la giunta comunale e il suo staff, a Roma, per il conferimento del titolo nella sede del Coni (foto comune.potenza.it)
Il 30 settembre 2019, insieme a Rieti, Siena e Terni, Potenza è nominata città europea dello sport 2021.
Si tratta di un riconoscimento assegnato da ACES Europe, la federazione delle capitali e delle città europee dello sport, a centri urbani con meno di 100.000 abitanti. Potenza è in fermento, e si dà subito da fare per essere all’altezza di questa importante manifestazione.
L’attività è febbrile. Associazioni sportive e di volontariato, privati e atleti di tutti i tipi lavorano alacremente perché questa esperienza sia “un laboratorio” per la città, “un’opportunità di conoscenza e di crescita sociale e culturale per tutta la comunità, rappresentata dal prezioso mondo del movimento sportivo e dell’aggregazione giovanile”, come si legge nel dossier di candidatura. Ma con un obiettivo ben preciso: guardare soprattutto alle fasce più deboli della popolazione.
Quando tutto sembra essere già quasi a buon punto, il diffondersi della pandemia da Covid-19 spariglia tutte le carte e manda all’aria tutti i piani. L’entusiasmo però è immutato in città, forse persino accresciuto dalla difficile situazione contingente e nessuno ha voglia di piangersi addosso.
Potenza ottiene dall’ACES l’estensione al 2022 della nomina. Il capoluogo non vede l’ora di ripartire, tutti e tutte insieme. Dallo sport.