Il 27 agosto 1626 la famiglia Barrile (o Barile) ottiene il principato di Sant’Arcangelo, attualmente in provincia di Potenza. Si tratta di una famiglia nobiliare di origine longobarda la cui ricostruzione dell’albero genealogico consente di conoscere la discendenza dei principi in questa zona della Basilicata. Una discendenza che, da Pietro Barile detto “Camiso”, primo signore di Sant’Arcangelo, capitano di Napoli e viceré d’Abruzzo, arriva fino a Giovannangelo, settimo signore e duca di Caivano. Nella sua lunga storia, infatti, la famiglia Barrile si unisce a un altro lignaggio, a seguito del matrimonio di una discendente con uno degli esponenti di un’importante famiglia nobiliare, quella degli Spinelli di Napoli.
In un intreccio sempre più intricato da ricostruire, le generazioni di marchesi, duchi e principi, si susseguono nei secoli alternandosi al controllo del territorio di Sant’Arcangelo, fino al periodo che precede l’Unità d’Italia. Nel 1853, infatti, con l’estinzione della famiglia dei Barrile, il titolo di principi di Sant’Arcangelo passa ai Ricciardi, duchi di Caivano. Il feudo di Sant’Arcangelo passa, invece, nelle mani dei Colonna di Stigliano.