Applausi, archi trionfali, fuochi d’artificio, trombe e feste a suon di “Viva il re”. Il 5 maggio del 1806 Matera accoglie il re Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, con una vera e propria festa.
Questa grande accoglienza, però, cela la grande paura dei materani di una rappresaglia per l’insurrezione antifrancese che avevano ordito anni prima, nel 1799.
Dopo una funzione religiosa in cattedrale, il re partecipa a una cena organizzata a palazzo Malvinni Malvezzi e a una sontuosa festa da ballo a palazzo Ferraù, l’odierno palazzo Bernardini. Per l’occasione, venne anche modificato l’ingresso al palazzo, creando l’accesso da piazza Sedile e non più da recinto Castelvecchio. Al ballo parteciparono le famiglie nobili materane e i funzionari della Regia Udienza; ancora oggi,, all’interno di palazzo Ferraù (Bernardini), è custodita la poltrona dove fu fatto accomodare il re e che riporta il suo nome sul retro.
Il mattino dopo il viaggio di Giuseppe Bonaparte prosegue alla volta di Gravina in Puglia (Bari). Il regolamento di conti temuto dai materani, invece, arrivo qualche mese dopo, quanto il re pensò di trasferire il capoluogo della Basilicata a Potenza, lasciando così a Matera solo la Sottintendenza.