Il reliquiario del “Preziosissimo sangue di Cristo” nella chiesa di Santa Maria del Sepolcro, a Potenza (foto Fidesratio/Wikimedia Commons)
Il 4 giugno 1656, a Potenza, nella chiesa di Santa Maria del Sepolcro, ha luogo la solenne cerimonia per la deposizione dell’urna contenente una zolla di terra mista a sangue di Cristo, raccolta da Maria Maddalena durante il Calvario.
Monsignor Bonaventura Claverio, il vescovo della città, per l’occasione indossa tutti i paramenti. Ha fatto costruire, a sue spese, sulla parte destra della navata della chiesa, un grande altare in stile barocco dal maestro napoletano Masillus da Faiella. L’edificio di culto è gremito e la celebrazione si svolge con estrema devozione. Al suo culmine, il Vescovo si accosta all’altare e, con gesti misurati, ripone la reliquia del Santissimo Sacramento. Infine chiude il tabernacolo con tre diverse chiavi che, da oggi in poi, saranno detenute da tre persone diverse: la prima spetterà al Vescovo, la seconda al Superiore della Chiesa di Santa Maria del Sepolcro e la terza al primo cittadino di Potenza. Un dettaglio che rivela, significativamente, l’importanza dell’oggetto di questa cerimonia.
La reliquia è arrivata fino alla Basilicata grazie a Ruggero di Sanseverino, di Grumento, che l’aveva ricevuta a titolo di ricompensa dopo essere stato inviato da Carlo I D’Angiò in Palestina, nel 1278, con il titolo di Vicerè di Gerusalemme. Al suo ritorno, la reliquia resta nel suo castello fino a quando, nel 1656, Claverio non decide di conservarla in questa chiesa perché appartenga a tutti i fedeli.
Grandi festeggiamenti seguono a questo evento.