27 marzo 2014. Se n’è andato l’artista dissidente rumeno Constantin Udroiu. Sfuggito alle persecuzioni del dittatore Nicolae Ceaușescu, Udroiu era stato esiliato in Basilicata, a Satriano di Lucania, in provincia di Potenza. L’arrivo dell’artista, fortemente voluto dall’amministrazione locale, avrebbe segnato l’inizio di un nuovo capitolo di storia per la cittadina del potentino. Era il 1983 e la Basilicata faceva ancora i conti con la distruzione post-sisma dell’Irpinia, con edifici sventrati e con il dolore impresso nei cuori della gente. Fu proprio in questo clima che si inserì il lavoro di Constantin Udroiu che decideva, con la sua arte, di riportare il colore nella vita di Satriano. Udroiu raccoglieva a suo modo l’eredità di un artista originario di Satriano, Giovanni De Gregorio, “il Pietrafesa”, rievocandone la memoria.
Ispirato dalla cultura e dagli abitanti del luogo, Udroiu realizzava il primo murales di Satriano raffigurante un Cristo in stile bizantino che presenta sullo sfondo i colori dei campi lucani. La prima pennellata dell’artista avrebbe dato avvio a una lunghissima serie di altre meravigliose opere realizzate negli anni, centinaia di quadri a cielo aperto che avrebbero reso Satriano, a buon diritto la “capitale dei murales del Mezzogiorno” appartenente alla “valle più dipinta d’Italia”.
L’esperienza del borgo lucano avrebbe, infatti, aperto la strada a molti altri comuni che ne avrebbero seguito l’esempio: vedere nell’arte una soluzione creativa per la rinascita e il riscatto dei paesini, troppo spesso abbandonati. Da non dimenticare un’altra opera realizzata da Constantin Udroiu, questa volta ad Accettura, per celebrare uno degli eventi più sentiti dalla comunità, il Maggio.