Il 27 settembre del 1953 Matera torna sul grande schermo, stavolta per un capolavoro destinato ad entrare nella storia del cinema italiano. Esce infatti sugli schermi di tutta la Penisola, “La Lupa”, adattamento dell’omonima novella di Giovanni Verga firmato da Alberto Lattuada. È, di fatto, il primo film girato per esterni interamente nella città dei Sassi.
Protagonista della storia è una donna, appunto “la lupa”, interpretata dall’attrice francese Kerima, così chiamata per la sua seducente e sfrontata carnalità con gli uomini, che conquista il giovane Nanni (a cui presta il volto Ettore Manni), il quale però si innamora di sua figlia, interpretata dall’attrice svedese May Britt. È la stessa “lupa”, pur di aver il giovane vicino a sé, a facilitare il matrimonio con la figlia, ma quando Nanni realizza che la donna sta portando la sua famiglia alla rovina, decide di cacciarla di casa e anche tutte le altre donne del paese, coalizzate, si scagliano contro di lei. È famosa, infatti, la scena della fuga della “lupa” tra i Sassi, inseguita dalla donne del paese.
Tra gli sceneggiatori figura anche Alberto Moravia, che ha avuto l’intuizione di sostituire i contadini siciliani di Verga con le lavoratrici della fabbrica del tabacco di Matera, mentre la fotografia è affidata ad Aldo Tonti, abilissimo nel trasferire sulla pellicola tutta l’unicità dei Sassi di Matera.
Tra gli attori figurano anche numerosi materani che, con la loro naturalezza e autenticità, conferirono al film maggiore realismo. Nel 2015 il film è stato presentato, nella sua versione restaurata, nella sezione “Venezia classici” durante la Mostra del Cinema di Venezia.