La Basilicata è una terra che sa essere molto delicata. Lo si intuisce dalla rara empatia dei suoi abitanti e dalla grazia di alcuni volti e paesaggi che sanno restare aggrappati alla memoria come bivalve sugli scogli suggerendo riflessioni intime dall’intensa energia creativa. Ne è un esempio questo scatto che ritrae la Chiesa di Santa Maria de Idris a Matera, pubblicata su Twitter da Angelo.
Chiesa di Santa Maria de Idris
La chiesa sorge nella parte alta dello sperone roccioso del Montirone, o Monterrone, nelle vicinanze di S.Pietro Caveoso. (#Matera)
La chiesa risale al Tre/Quattrocento e fa parte di un complesso rupestre che comprende anche la più antica cripta. pic.twitter.com/NZv4NAKy5H
— 🌟Angelo 💫 (@Ang_Gulino) August 30, 2022
Maratea, poi, ci regala molta dolcezza; specie quando le luci dell’alba o del tramonto increspano l’acqua come sinuosi drappi sgargianti di emozioni intense. Ce lo comunica, su Facebook, Marco Tancredi Photographer con un’istantanea meravigliosa.
La danza rossa dei peperoni cruschi messi ad essiccare fuori dalle porte di Montalbano Jonico è come una festa di teli sinuosi, tra profumi di salvia e giochi d’aglio che ci ricordano sfrigolii nelle padelle da acquolina in bocca. Nella foto di Igers-Basilicata su Instagram.
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Infine, ancora Matera, ma in un paesaggio dell’anima dalle tinte acquerello, delicato come una carezza nella foto di canOnvela.
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