È appena terminato l’inno d’Italia, Gigi Proietti entra in scena per dare il via alla cerimonia di apertura di Matera Capitale Europea della cultura per il 2019. Oltre il palco, una pioggia fitta e incessante bagna la città dei Sassi.
È tardo pomeriggio ma questo 19 gennaio i materani proprio non se lo vogliono perdere. Perciò, nonostante il maltempo, sono lì, a guardare la propria città che viene incoronata regina d’Europa.
L’attore romano, visibilmente emozionato, ricorda a tutti i presenti che Matera è stata scelta come capitale europea della cultura fra tante altre candidate. Questo rappresenta un motivo in più per essere orgogliosi. Dopodiché si congeda lasciando la parola al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Questo è un giorno importante per Matera, per l’Italia, per L’Europa (…) per la Basilicata”. Con queste parole il Capo di Stato apre definitivamente l’anno di Matera.
Il dolore, la rabbia, il senso di abbandono, lo smarrimento, l’angoscia, la vergogna. Sono questi i sentimenti che per anni, secoli e per generazioni, hanno accompagnato Matera e i suoi abitanti. Una città troppe volte presa in giro e troppe volte dimenticata. Per questo, oggi, il titolo di Capitale vale il doppio.
Matera è rinata dalle sue stesse ceneri e lo ha fatto credendo fermamente nella propria cultura, nelle sue radici profonde, antiche e ramificate. Oggi con Matera rinasce tutto il Mezzogiorno e la città dei Sassi porterà alto il nome dell’intero Sud Italia.