Quando il presidente Alcide De Gasperi giunge a Matera, nel maggio del 1953, per consegnare i primi appartamenti alle famiglie sfollate dai rioni Sassi, si fa fare una promessa: il primo bambino che nascerà in questa frazione porterà con il suo nome.
L’1 giugno del 1953 questa promessa prende vita: il silenzio del nuovo borgo è interrotto dal pianto incessante di una creatura che è appena venuta al mondo e, guarda caso, si tratta proprio di un maschietto. Nel suo destino è già scritto il nome che gli sarà assegnato e, ancora inconsapevole dell’onore che avrà nel portarlo, si chiamerà proprio Alcide.
Pochi giorni la sua nascita, al piccolo giungeranno dei regali tanto inaspettati quanto graditi: un set completo di culla per dormire e uno per la pappa, inviati per lui proprio dal Presidente De Gasperi.
Alcide Santarsia oggi è un uomo adulto e consapevole della fortuna che ha avuto nell’ereditare un nome così importante poiché, senza saperlo, lui la storia l’ha vissuta e l’ha anche fatta.
Alcide è figlio di quei genitori che hanno abbandonato i Sassi con la vergogna di averci vissuto e il desiderio di non tornarci mai più, al punto tale che lui stesso non ha idea di quale sia la casa grotta nella quale è stato concepito e dalla quale, suo padre e sua madre, provenivano.
Lui è figlio del cambiamento, quello profondo e radicale che ha stravolto la storia di Matera.