È il 9 febbraio 1911, Domenico Ridola può finalmente dare una nuova collocazione a tutte le sue innumerevoli scoperte, perché da oggi viene istituito il museo che porterà il suo nome.
Il giovane Domenico, lascia la Basilicata per studiare e laurearsi in medicina a Napoli. Quando rientra a Matera, apre il suo studio medico ma è proprio percorrendo la strada da casa al lavoro che viene rapito dalla curiosità verso la storia della città.
Così trova spazio per coltivare la sua passione per l’archeologia, cominciando a studiare la Murgia Materana.
Ed è proprio qui che farà le sue scoperte: dal materiale preistorico del Paleolitico nella Grotta dei Pipistrelli alle numerosissime tracce di villaggi di epoca neolitica, dalle necropoli alle straordinarie ceramiche di Serra d’Alto, dalla Stipe votiva di Timmari fino alle tombe a tumulo dell’Età dei metalli.
Tutto quello che, nel corso degli anni ha trovato e custodito, Ridola l’ha donato allo Stato per poterlo tramandare di generazione in generazione. È solo grazie a lui se oggi si è certi della presenza di vita a Matera, già in epoca preistorica.
Il Museo Ridola, ricostruisce e ripercorre tutta la storia dei primi insediamenti umani, ne racconta l’evoluzione attraverso i reperti lasciati da Domenico Ridola e le ricostruzioni, delle grotte e delle capanne preistoriche.
Visitare questo museo significa fare un viaggio nel tempo, un percorso storico ed emozionale, che merita d’essere vissuto.