Il 23 aprile 1933 a Teglio Veneto nasce Cesare Colafemmina. Storico di fama internazionale e docente, si è occupato principalmente di storia dell’ebraismo ed è considerato ancora oggi il massimo esponente per gli studi ebraici in Puglia, Calabria e Basilicata. I suoi studi, infatti, lo avrebbero portato a spostarsi presto dalla sua terra d’origine.
Dopo una laurea all’Università di Bari, si dedica alla ricerca, all’approfondimento della cultura ebraica nel nostro Paese. In particolare, il legame di Cesare Colafemmina con la Basilicata si rintraccia nella collina della Maddalena a nord dell’abitato di Venosa.
La città oraziana, meta apprezzata dai turisti, è nota anche per i complessi di catacombe ebraiche risalenti all’antico abitato romano (al periodo tra il quarto e il sesto secolo dopo Cristo). Proprio al Colafemmina si devono molte ricerche e ispezioni che hanno portato alla luce tale patrimonio inestimabile. Una testimonianza cruciale, non solo di quello che era il culto dei defunti nell’antica Venosa, ma anche di una pacifica convivenza tra la comunità cristiana e quella ebraica. Nel 1972 scopre un sepolcreto situato nella collina della Maddalena: una catacomba cristiana del IV secolo, poco distante da una catacomba ebraica. Lo studioso, infatti, nel biennio tra il `72 e il `74 aveva scoperto alcune catacombe cristiane e solo pochi anni dopo, nel 1981, un altro scavo avrebbe portato alla luce un’altra importante porzione di catacombe.