Una serie tv su Prime da due registi materani
Giuseppe Stasi e Giancarlo Fontana, fortunati registi materani, hanno firmato la serie tv “Bad guy” in onda su Prime. Benché la storia sia ambientata in Sicilia, il protagonista l’attore Luigi Lo Cascio porta un nome decisamente lucano: Nino Scotellaro. Si tratta forse di un omaggio al poeta contadino e un modo per inserire frammenti della regione d’origine in ogni lavoro. Stasi e Fontana, inoltre, non escludono a breve una pellicola interamente lucana.
Uno studioso di Picerno in Antartide
Una ricerca scientifica a tutto tondo nell’inospitale gelo del mare di Ross, in Antartide, è quella che sta portando avanti il ricercatore dell’Enea, originario di Picerno, Giuseppe Caivano, a bordo della «Laura Bassi» dell’istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale. Sull’imbarcazione, l’equipaggio è formato da 46 persone che si sono imbarcate, lo scorso novembre, per scoprire i segreti dell’Antartide
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Piero Pelù ricomincia da Matera
Partirà da Matera, il prossimo 7 luglio, il tour in Italia di Piero Pelù iin cui ripercorrerà oltre 40 anni di successi di musica rock, con la sua inconfondibile carica vocale. Pelù si esibirà insieme alla band dei “bandidos” con Alessandro “Finaz” Finazzo alle chitarre e voce, Valerio “Voodoo” Recenti al sinth, tastiere, sampless e voce, Luc “Mitraglia” Martelli alla batteria, percussioni, sampless e cori, Dado “Black Dado” Neri al basso maggiorato e cori.
Rotondella in mostra alla BIT di Milano
Dal 12 al 14 febbraio, alla BIT (la Borsa del Turismo) di Milano, il caratteristico borgo di Rotondella mostrerà le proprie risorse culturali, enogastronomiche e turistiche. Ci sarà spazio per l’olio e per i gustosi prodotti tipici come per la storia e cultura, con un’attenzione del tutto particolare per l’aspetto naturalistico e ambientale.
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L’antico organo torna a suonare ad Accettura
Ci sono voluti due anni di restauri ma, finalmente, l’organo della parrocchia di San Nicola è tornato a mostrarsi (e a suonare) in tutto il suo antico splendore. Si tratta di uno strumento a canne posto sull’altare maggiore che risale alla fine del 1700, di scuola napoletana, realizzato in occasione dell’ampliamento della Chiesa e rimasto in fuznione fino alla metà degli anni ’50 del 1900.
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