Imponente per aspetto e per valore storico, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Canio si eleva sopra i tetti di Acerenza come protettrice e fulcro sacro di queste terre. Imboccando Via Umberto I sembra che le case si sfiorino, separate solamente dalla Torre dell'Orologio che si discosta stilisticamente dal resto del paese, essendo di epoca novecentesca. Nei secoli ha subito diverse modifiche e danni strutturali, ma nel 1524 la famiglia Ferrillo diede una svolta all'estetica del duomo con due campanili quadrangolari, di cui, tuttavia, solo quello vicino al portale è arrivato ad oggi. La Cattedrale è la testimonianza del passato glorioso di Acerenza. Edificata tra il XI e il XIII secolo sui resti di un tempio romano, essa racconta una storia ricca di elementi ancestrali e magici che, dai Templari, arriva ai giorni nostri. Innumerevoli sono le opere d'arte qui conservate. A sinistra dell'altare troviamo “La Pietà” di Antonio Stabile risalente al 1570, dentro una ricca arcata marmorea di Pietro di Muro Lucano. La Cripta venne commissionata dalla famiglia Ferrillo a Pietro da Muro Lucano, affrescata poi magistralmente da Giovanni Todisco con immagini sacre e ritratti dei signori Ferrillo e Balsa. Situata su un colle a oltre 800 metri di altitudine, Acerenza domina tutto il paesaggio che dalle colline interne della Basilicata sconfina verso le ampie praterie delle Puglie. Imponente per aspetto e per valore storico, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Canio si eleva sopra i tetti di Acerenza come protettrice e fulcro sacro di queste terre. Il suo nome, infatti, proviene dal termine latino “Acherontiae”, che altro non era che il nome dell'area su cui sorge questo suggestivo borgo del potentino Risalendo le vie ariose del paese, si viene accolti dalla piccola Chiesa di San Vincenzo, adiacente al Museo Diocesano di Arte Sacra e posta in posizione di accesso ai vicoli del borgo. Imboccando Via Umberto I sembra che le case si sfiorino, separate solamente dalla Torre dell'Orologio che si discosta stilisticamente dal resto del paese, essendo di epoca novecentesca. Nei secoli ha subito diverse modifiche e danni strutturali, ma nel 1524 la famiglia Ferrillo diede una svolta all'estetica del duomo con due campanili quadrangolari, di cui, tuttavia, solo quello vicino al portale è arrivato ad oggi. La Cattedrale è la testimonianza del passato glorioso di Acerenza. Edificata tra il XI e il XIII secolo sui resti di un tempio romano, essa racconta una storia ricca di elementi ancestrali e magici che, dai Templari, arriva ai giorni nostri. Innumerevoli sono le opere d'arte qui conservate. A sinistra dell'altare troviamo “La Pietà” di Antonio Stabile risalente al 1570, dentro una ricca arcata marmorea di Pietro di Muro Lucano. La Cripta venne commissionata dalla famiglia Ferrillo a Pietro da Muro Lucano, affrescata poi magistralmente da Giovanni Todisco con immagini sacre e ritratti dei signori Ferrillo e Balsa. Situata su un colle a oltre 800 metri di altitudine, Acerenza domina tutto il paesaggio che dalle colline interne della Basilicata sconfina verso le ampie praterie delle Puglie. Imponente per aspetto e per valore storico, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Canio si eleva sopra i tetti di Acerenza come protettrice e fulcro sacro di queste terre. Il suo nome, infatti, proviene dal termine latino “Acherontiae”, che altro non era che il nome dell'area su cui sorge questo suggestivo borgo del potentino Risalendo le vie ariose del paese, si viene accolti dalla piccola Chiesa di San Vincenzo, adiacente al Museo Diocesano di Arte Sacra e posta in posizione di accesso ai vicoli del borgo. Imboccando Via Umberto I sembra che le case si sfiorino, separate solamente dalla Torre dell'Orologio che si discosta stilisticamente dal resto del paese, essendo di epoca novecentesca. ©️ RIPRODUZIONE RISERVATA Iscriviti alla newsletter di WayGloEmail *Iscriviti