Le condizioni meteorologiche, quando sono avverse, possono rappresentare un annoso problema, soprattutto per chi vive di agricoltura. Per questo motivo esistono dei metodi popolani che hanno il potere di allontanare i temporali e far tirare un sospiro di sollievo ai contadini.
Quando la pioggia imperversa, in Basilicata, un’usanza piuttosto diffusa soprattutto nel comune di Filiano prevede di porre davanti alla porta della propria abitazione una catena, un’ascia o altri oggetti di metallo che siano in grado di far finire il temporale e con esso la paura che questo rovini le coltivazioni.
Così il contadino sarà ben felice di essere riuscito ad allontanare la sfortuna dalle proprie terre ma, nel caso in cui questa credenza non sortisca l’effetto desiderato, dovrà fare i conti con un brutto spavento: vedere il proprio lavoro andato in frantumi.
Anche sullo spavento, però, esiste una “magia” capace di far tornare la serenità nel cuore di chi lo ha subìto. Secondo la leggenda esiste un rito che permette di ristabilire la calma dopo uno spavento, che in dialetto si chama “u scand”: la prima cosa da fare è arroventare un oggetto di metallo, ad esempio una forchetta o un cucchiaio, dopodiché lo stesso lo si deve immergere dentro un bicchiere di vino e questo vino lo deve bere chi si è “scandato”. L’operazione anti-spavento va ripetuta per tre volte e in questo modo si è certi che verrà ristabilita la calma, nella speranza che non se ne esca ubriachi!