Un libro ricco di passione e folklore scritto dal compianto Michelino Dilillo, irsinese di nascita, che proprio alla sua comunità, alla cultura, ai libri, ha dedicato ogni giorno della sua vita e numerose pubblicazioni, tra cui proprio “Irsina. Credenze, usanze, tradizioni montepelosane” che vide la luce nel 1980.
A vent’anni dalla sua scomparsa, suo figlio Costantino, ha voluto far ripubblicare il testo da “Edizioni Giannatelli” in una nuova edizione ampliata e riveduta con altri studi, che si conferma come l’approfondimento più ampio e completo sul comune della provincia di Matera e sulla sua comunità. Lungi dall’essere un saggio schematico e freddo, il libro si configura come un insieme di aneddoti, curiosità e tradizioni che caratterizzano storia di Irsina. L’amore di chi vive e conosce le dinamiche di un posto, traspaiono in ogni pagina, ma grazie a un racconto democratico che dà voce a diverse classi sociali, si tratteggia un testo ricco e completo. Proverbi, canti, modi di dire, poesie: un vero quadro culturale di quello che è stata Irsina a cavallo di due secoli. «I dati contenuti in questi scritti si riferiscono alla metà del secolo passato, ma le informazioni culturali e antropologiche sulle tradizioni montepelosane, accuratamente raccolte dall’autore e qui riportate, rimangono un vivissimo documento della civiltà contadina e di un popolo orgoglioso e fiero quale quello irsinese continua ad essere», queste le parole di Costantino Dilillo nella premessa al testo.
Insegnante, direttore didattico, scrittore, poeta, storico, sindacalista, segretario provinciale della sezione PCI, consigliere comunale, assessore, Michelino Dilillo è sempre stato un uomo impegnato a dar voce ai più deboli. A Irsina istituì la scuola materna comunale e il servizio di scuolabus e fondò la biblioteca comunale di Irsina, che diresse gratuitamente per sette anni. Per lui, l’unico approccio possibile per conoscere la cultura popolare di un popolo era quello di esserne parte ed è quello che lui ha fatto per tutta la sua sua vita.