Fardella, inizi del ‘900. Il borgo in provincia di Potenza viene da un fiorente periodo di sviluppo legato in particolare al settore agricolo e a una rinnovata vitalità del centro, forte della spinta delle società allora attive e impegnate nel mutuo soccorso, nel sostegno alla popolazione e nella distribuzione di materie necessarie alla viticoltura e alla coltivazione dei campi. La comunità aveva raggiunto l’acmé, accoglieva le famiglie provenienti dai dintorni che proprio lì, a più di 700 metri di altitudine cercavano fortuna, attirati da migliori prospettive di vita.
Sono questi gli anni in cui Fardella beneficia anche di una della presenza di una importante arteria stradale, risalente alla seconda metà dell’800, la Regia Borbonica, poi diventata la Sapri-Ionio. Proprio da quella strada, il 5 settembre del 1907, passa nel piccolo paese lucano, la prima automobile. Una data che diventa memorabile. Si può immaginare il sentimento provato dalla popolazione per quell’evento singolare che segnava l’ingresso di Fardella in una nuova fase della sua storia, lo spiraglio di una modernità e un desiderio di novità e miglioramento.
Tuttavia presto anche il paese inizia ad andare incontro a una fase di spopolamento, dovuto al fenomeno crescente dell’emigrazione, con conseguente calo demografico. Se nel 1819 contava 1004 abitanti, nel 1911 arriva ad averne 1020, troppo pochi se paragonati ai 1004 del secolo precedente.