Classe 1979, nasce il 10 giugno a Matera, Mimmo Centonze, un artista contemporaneo e fuori dagli schemi. Come ribadito più volte da lui stesso, Centonze sceglie di proposito di non intraprendere studi specifici in ambito artistico, forse per non imbrigliare la sua vocazione in schemi rigidamente accademici. È un autodidatta, un artista “artiere” che assorbe le influenze culturali della sua città, dalla lavorazione della cartapesta alle tecniche artistiche contemporanee. Tratti densi e concentrati, sculture, opere in cui l’elemento materico incontra la personalità dell’artista in un processo di strutturazione e destrutturazione continua, a soli trent’anni, Centonze firma la sua prima mostra personale, che lo porta a lavorare con Oliviero Toscani, Marco Vallora e Vittorio Sgarbi a Milano.
La sua giovane età non ha mai costituito un ostacolo per lui che prosegue, quindi, la sua carriera artistica tra soddisfazioni e traguardi raggiunti, esponendo nelle gallerie e nei musei di tutta Italia . Ha ricevuto numerosi premi prestigiosi tra cui il “Premio speciale Fondazione Roma” attribuitogli in quanto “artista particolarmente significativo“. Mimmo Centonze ha unito sempre la produzione artistica a una riflessione contestuale e dinamica. Uno dei momenti più alti della sua carriera risale al 2010, quando realizza il ritratto del boss mafioso Totò Riina, oggi conservato nel Museo della Mafia di Salemi (Trapani) in Sicilia, inaugurato nel maggio dello stesso anno dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.