10 luglio 1996, la Basilicata può esultare perché oggi il peperone “crusco” di Senise ha ottenuto, dall’Unione Europea, il prezioso riconoscimento Dop (denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta) che ne certifica l’autenticità e la qualità.
Che l’oro rosso di Senise (viene chiamato anche così), arrivasse lontano era prevedibile, perché in Lucania, non c’è piatto che non contenga questo prezioso ingrediente.
Dagli antipasti col baccalà ai primi su cui viene sbriciolato e messo sopra il sugo, come il parmigiano, ai secondi che accompagna ed esalta con la sua croccantezza, ai dolce dove incontra il cioccolato.
Ma come nasce l’ortaggio più famoso della Lucania?
Dopo esser stato raccolto, il peperone viene “inserrato” (insertato, ndr), cioè infilzato uno per uno, con l’ago dentro uno spago. Si crea così una sorta di collana che sarà fatta essiccare all’aria aperta ma all’ombra.
Dopo questo passaggio la collana rossa passa velocemente dentro il forno, per garantire la perfetta disidratazione. Fatto questo, l’oro rosso è pronto per i suoi molteplici usi.
E c’è un utilizzo, meno conosciuto ma non per questo meno importante: la polvere di peperone, con la quale si possono condire mille pietanze che prendono un colore e un sapore unico ed inconfondibile.