Ecco il collage di articoli di oggi:
- Il cuoco dell’imperatore, un ritratto inedito di Federico II e del suo tempo
- Itinerari federiciani, sulle tracce dello Stupor Mundi
- Il Castello di Lagopesole, il maniero della Valle di Vitalba
- Le costituzioni Melfitane, una ventata di modernità nel Medioevo
Chi era Federico II? Centinaia se non migliaia di studiosi da secoli s’interrogano sulla complessità di questo personaggio, detto lo “Stupor mundi”, per via della sua grandissima curiosità intellettuale. La sua corte a Palermo era un crocevia di lingue, tradizioni e culture, dove l’arabo, il latino, il tedesco, il greco e il francese si mescolavano creando intonazioni e scoperte del tutto nuove.
Ma è in Basilicata che Federico II probabilmente si sentiva davvero libero. Adorava i boschi grondanti di rapaci della zona del Vulture, dove studiava il volo del falcone, al punto da fare del castello di Lagopesole una delle sue riserve di caccia preferite mentre, nella fortezza di Melfi, diede vita alle Costituzioni Melfitane, un corpo giuridico di 204 constitutiones che tenevano conto del diritto romano (il Corpus iuris civilis di Giustiniano), del diritto canonico e di alcune consuetudini elaborate dalle menti più brillanti dell’epoca, tra cui Pier delle Vigna e lo stesso Federico II.
L’obiettivo era porre fine al marasma giuridico dei secoli precedenti facendo della volontà sovrana l’unica fonte del diritto e i sudditi erano considerati tutti uguali di fronte alla legge. Per l’epoca, era quasi una rivoluzione.
Ma la vita dello stupor mundi, ovviamente, non è soltanto quella dai tratti epici che ci restituiscono le cronache medievali o i ritratti ufficiali. È fatta anche di piccole grane, qualche seccatura e molte debolezze come descrive magistralmente lo scrittore Raffaele Nigro ne “il cuoco dell’imperatore”, edito da “La nave di Teseo”. In questo libro, Nigro racconta le vicende di Guaimaro delle Campane che si occupava dell’alimentazione e, più in generale, della salute dello Stupor Mundi. Una lettura colta, scorrevole e irriverente che giunge sin dentro ai piccoli problemi intestinali dell’imperatore, rendendolo molto umano e sempre più vicino a noi tutti, tra le onde impetuose della storia e i piccoli piaceri della buona tavola.