Ecco il collage di articoli della cover di oggi:
• Aree archeologiche dell’entroterra lucano alla scoperta di un patrimonio artistico millenario
• Il Museo di Grumentum
• 10 cose da fare a Oliveto Lucano
• Il museo della Siritide di Policoro
Conoscete il patrimonio archeologico della Basilicata? È straordinario, non c’è assolutamente nulla di noioso ed è parte della nostra cultura più profonda! Oggi, partiamo alla sua scoperta grazie a un viaggio tra le aree archeologiche dell’entroterra tra Venosa, Vaglio e Grumentum. Tra anfiteatri e necropoli sapremo emozionarci per i resti del sito dedicato alla dea Mefite, la dea delle acque che a Rossano di Vaglio aveva il suo santuario federale, punto di riferimento, cioè, per tutti i Lucani.
A Grumentum, potremo scoprire il museo archeologico. Ogni vetrina corrisponde a un passo di danza nella storia, partendo da reperti antichi di 120 .000 anni. La vita di questa città vetusta è racchiusa in monili e statuette votive che ci conducono in un percorso garbato nella quotidianità dei nostri avi.
Poi, resteremo senza parole tra i boschi del Monte Croccia, a Oliveto Lucano, quando vedremo affiorare i resti dell’acropoli e di un sistema di fortificazione impressionante costruito tra il VIII e il IV sec. a.C. Inoltre, cercheremo risposte arcane tra le stelle cercando di decifrare le “Pietre della Mola”.
A Policoro, la nostra storia antica ci sorprenderà ancora, nelle sale espositive del Museo della Siritide. Immobili, reperti provenienti dalle colonie greche di Siris ed Herakleia ci parlano della ricchezza della cultura sulla costa ionica nel VII – VI sec. a.C. Le ceramiche rosse del Pittore di Policoro ci riempiono gli occhi di bellezza mentre, poco oltre, gli anelli e i ricchi corredi funerari degli Enotri ci parlano di una lingua dimenticata, ma mai del tutto.